Maternità e lavoro, “una cosa nutre l'altra”: così dovrebbe andare in azienda. E cambiare si può
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Quante volte, ai colloqui, le donne giovani e anche meno giovani si sentono chiedere "Non è che che per caso sta cercando di avere un figlio?".
Perché le aziende temono così tanto la maternità? Perché il tasso di occupazione femminile in Italia è venti punti sotto la media europea? Perché, a cinque anni dalla laurea, gli uomini vengono pagati un quinto in più delle donne? Perché nel 2021 delle 50mila persone con figli che hanno presentato le dimissioni volontarie dal posto di lavoro, quasi tre quarti erano donne?
La risposta è semplice: perché parlare di maternità nei luoghi di lavoro è ancora, nel 2023, un tabù.
Le ospiti di questa puntata del podcast sono due manager di Danone, Sonia Malaspina e Marialaura Agosta, che insieme hanno scritto un libro, "Il congedo originale", basato sull'idea che la maternità, e più in generale il lavoro di cura, sia un elemento positivo per le persone anche sul luogo di lavoro. E che quindi le aziende non dovrebbero temere la maternità, bensì riconoscerla come palestra di competenze, valorizzarla, e far sentire accolte le persone anziché penalizzarle per il fatto di avere dei figli a casa.
«Ognuno di noi può avere un impatto sulla vita delle altre persone» dice Malaspina «e nel ruolo che ognuno di noi svolge in azienda, a diversi livelli e in diverse situazioni, dobbiamo essere molto consapevoli del fatto che possiamo fare la differenza».
E anche le persone in cerca di lavoro, da parte loro, possono scegliere: cercare di capire in anticipo «la cultura aziendale» dell'organizzazione per la quale si stanno candidando «per capire se quei valori sono allineati ai propri», dice Agosta; a cominciare dalla visione relativa alla possibilità di essere al contempo madri e lavoratrici.
Il libro scelto da Sonia Malaspina come consiglio di lettura è "Mille splendidi soli", romanzo dello scrittore di origine afghana Khaled Hosseini pubblicato in Italia da Piemme. Il libro di Marialaura Agosta è invece il saggio "Invisibili", sottotitolo "Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano" della giornalista inglese Caroline Criado Perez, uscito per Einaudi.
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