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I CAF si stanno arricchendo alle spalle dei contribuenti?

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Buongiorno sono Gabriella, bentornati all'ascolto di fisco relax.
Ciao amici, è un po' di tempo che ho voglia di un podcast diverso dal solito, dove finalmente esprimermi in libertà come se foste qui con me. Vorrei parlarvi di CAF dalla parte di chi è dentro in questa realtà, che la vive tutti i giorni da addetta ai lavori. Vi svelerò la parte che gli utenti non conoscono, ma mi raccomando.....che resti fra noi!
Vi porto un esempio: fino a qualche anno si andava al ristorante, ci si sedeva al tavolo e ci si gustava il pranzo. Quello che contava era il risultato: piatti buoni o no, servizio cortese e puntuale oppure pessimo servizio. In fondo nessuno si è mai preoccupato di cosa stesse succedendo in cucina o se il ristorante riusciva a quadrare i conti oppure era sull'orlo del fallimento. Da un po' di tempo sono proliferate le trasmissioni tipo cucine da incubo, nelle quali vero o no, viene svelato quello che i clienti non vedono. Il lato nascosto del ristoratore.
Anche i CAF offrono un servizio e come i ristoranti, in concorrenza.
Allora mi trasformo in Canavacciuolo e vi porto nelle cucine.
Sono sicura che la stragrande maggioranza di voi si sia recato almeno una volta a svolgere una pratica o a chiedere informazioni presso i loro sportelli. Sarete stati ricevuti da un operatore, avrete presentato i documenti, i vostri dati saranno stati inseriti in un computer, sarà uscito un modello stampato, qualche firma, una ricevuta, e arrivederci,
Per molti i CAF sono solo questo: intermediari che trasmettono dati e per tale semplice banalità si fanno pure pagare.
Questo è per lo più il messaggio che i mezzi di informazione fanno passare, in rete ci sono addirittura blog che fanno descrivono i CAF come dei discount del fisco che taglieggiano i contribuenti con le loro tariffe, oppure se il servizio per il cittadino è gratuito, come nel caso del reddito di cittadinanza, dicono che occuparsi di queste pratiche è un vero business.
Andiamo avanti con il discorso e poi potrete giudicare voi se è davvero così.
Partiamo dall'inizio.
Che cosa sono i CAF e che cosa fanno?
I CAF sono nati nel 1991 per fornire assistenza ai contribuenti nell'adempimento degli obblighi tributari e sono diventati effettivamente operativi nel 1993 con l'ideazione del 730. Posso dire di averne sentito i primi vagiti di neonato.
I CAF si sono successivamente riuniti in una Consulta Nazionale, sottoscrivendo una carta dei valori e un codice etico di comportamento.
Negli anni successivi la pubblica amministrazione li ha investiti di un ruolo sempre maggiore di intermediazione e di consulenza, sgravando gli uffici pubblici dallo svolgimento di molte pratiche.
Sto cercando di sfatare una convinzione comune, cioè che i CAF siano uffici pubblici finanziati ampiamente dallo Stato. Sappiate che non è così.
Semplificando al massimo, i CAF possono essere costituiti dai sindacati, per fare un esempio, la CGIL, la CISL, la UIL, oppure da associazioni di categoria, o associazioni di lavoratori come possono essere le ACLI o MCL.
Questi soggetti per poter operare come CAF hanno dovuto costituire a livello nazionale delle Società di capitali, le SRL, diventando a tutti gli effetti imprenditori loro malgrado.
Infatti il ruolo sociale e di aiuto al cittadino in questo modo si scontra con la necessità di mantenere un'azienda, con le difficoltà che ciò comporta.
Ma non è finita. A parte i sindacati, che hanno una gestione tutto sommato centralizzata, gli altri CAF delle associazioni, per poter aprire sportelli in tutto il territorio nazionale spesso si avvalgono di Società private, dette di servizi, anch'esse Società di capitali SRL. Insomma è una piramide, una piramide di costi e di.....bilanci, e non solo, c'è da considerare anche l'aspetto dell'organizzazione e della formazione professionale,
Infatti l'Agenzia delle Entrate richiede requisiti ben precisi per essere autorizzati ad operare e sottopone a severi controlli tutti gli uffici e gli operatori sono tenuti a corsi di formazione periodici, con test di giudizio finale.
Certo, lo Stato eroga dei rimborsi ai CAF nazionali, con un budget fisso da dividere tra tutti i CAF.
Appunto, paradossalmente più 730 si inviano meno compenso arriva al livello nazionale e questo si ripercuote sulla quota spettante alle società locali che svolgono in pratica il servizio.
Perciò, al contrario di quello che si pensa, questo lavoro non è certamente un affare, rispetto a quello che costa una società, tra spese di gestione, locazioni, utenze, attrezzature, per esempio i computer, tenendo presente che una delle voci maggiori è il personale.
Infatti per espressa direttiva dell'Agenzia delle Entrate tuti gli operatori dei CAF nazionali e delle società di servizi devono essere lavoratori dipendenti.
Ecco perchè i CAF si fanno pagare le dichiarazioni dei redditi e grazie a questo riescono anche se con fatica, a fornire altri servizi in forma gratuita.
Detto questo, torniamo all'esempio del reddito di cittadinanza. Lo Stato, con comodo, pagherà alle Sedi CAF nazionali 10 euro a pratica una parte dei quali sarà riconosciuta alle Sedi locali operative, facciamo conto il 70% tanto per dare una cifra. Prima di inviare una domanda di reddito di cittadinanza ogni operatore deve essere formato studiando il decreto, quindi deve dare consulenza preventiva al cittadino che lo richiede, per evitare che possa incorrere in sanzioni, deve materialmente compilare il modulo, stamparlo in doppia copia (sono 20 pagine) farlo firmare, archiviarlo in modo corretto secondo le norme sulla privacy, Tempo medio mezz'ora di costo del personale più quelli della stampa e della carta.
Francamente, 7 euro per ogni pratica vi sembrano una cifra congrua a coprire i costi?
Qualcuno di voi sarà un lavoratore autonomo, o avrà un'azienda con dipendenti e capirà meglio di altri di che cosa sto parlando.
Ecco, vi ho svelato il lato nascosto dei CAF, quello che nessuno dice. Spero che ora li vediate sotto un'altra luce. Uffici di gente seria e preparata che cercano di svolgere al meglio il loro lavoro. Vi garantisco che senza un po' di passione questo mestieraccio non si può fare.
Arrivederci e alla prossima.
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Buongiorno sono Gabriella, bentornati all'ascolto di fisco relax.
Ciao amici, è un po' di tempo che ho voglia di un podcast diverso dal solito, dove finalmente esprimermi in libertà come se foste qui con me. Vorrei parlarvi di CAF dalla parte di chi è dentro in questa realtà, che la vive tutti i giorni da addetta ai lavori. Vi svelerò la parte che gli utenti non conoscono, ma mi raccomando.....che resti fra noi!
Vi porto un esempio: fino a qualche anno si andava al ristorante, ci si sedeva al tavolo e ci si gustava il pranzo. Quello che contava era il risultato: piatti buoni o no, servizio cortese e puntuale oppure pessimo servizio. In fondo nessuno si è mai preoccupato di cosa stesse succedendo in cucina o se il ristorante riusciva a quadrare i conti oppure era sull'orlo del fallimento. Da un po' di tempo sono proliferate le trasmissioni tipo cucine da incubo, nelle quali vero o no, viene svelato quello che i clienti non vedono. Il lato nascosto del ristoratore.
Anche i CAF offrono un servizio e come i ristoranti, in concorrenza.
Allora mi trasformo in Canavacciuolo e vi porto nelle cucine.
Sono sicura che la stragrande maggioranza di voi si sia recato almeno una volta a svolgere una pratica o a chiedere informazioni presso i loro sportelli. Sarete stati ricevuti da un operatore, avrete presentato i documenti, i vostri dati saranno stati inseriti in un computer, sarà uscito un modello stampato, qualche firma, una ricevuta, e arrivederci,
Per molti i CAF sono solo questo: intermediari che trasmettono dati e per tale semplice banalità si fanno pure pagare.
Questo è per lo più il messaggio che i mezzi di informazione fanno passare, in rete ci sono addirittura blog che fanno descrivono i CAF come dei discount del fisco che taglieggiano i contribuenti con le loro tariffe, oppure se il servizio per il cittadino è gratuito, come nel caso del reddito di cittadinanza, dicono che occuparsi di queste pratiche è un vero business.
Andiamo avanti con il discorso e poi potrete giudicare voi se è davvero così.
Partiamo dall'inizio.
Che cosa sono i CAF e che cosa fanno?
I CAF sono nati nel 1991 per fornire assistenza ai contribuenti nell'adempimento degli obblighi tributari e sono diventati effettivamente operativi nel 1993 con l'ideazione del 730. Posso dire di averne sentito i primi vagiti di neonato.
I CAF si sono successivamente riuniti in una Consulta Nazionale, sottoscrivendo una carta dei valori e un codice etico di comportamento.
Negli anni successivi la pubblica amministrazione li ha investiti di un ruolo sempre maggiore di intermediazione e di consulenza, sgravando gli uffici pubblici dallo svolgimento di molte pratiche.
Sto cercando di sfatare una convinzione comune, cioè che i CAF siano uffici pubblici finanziati ampiamente dallo Stato. Sappiate che non è così.
Semplificando al massimo, i CAF possono essere costituiti dai sindacati, per fare un esempio, la CGIL, la CISL, la UIL, oppure da associazioni di categoria, o associazioni di lavoratori come possono essere le ACLI o MCL.
Questi soggetti per poter operare come CAF hanno dovuto costituire a livello nazionale delle Società di capitali, le SRL, diventando a tutti gli effetti imprenditori loro malgrado.
Infatti il ruolo sociale e di aiuto al cittadino in questo modo si scontra con la necessità di mantenere un'azienda, con le difficoltà che ciò comporta.
Ma non è finita. A parte i sindacati, che hanno una gestione tutto sommato centralizzata, gli altri CAF delle associazioni, per poter aprire sportelli in tutto il territorio nazionale spesso si avvalgono di Società private, dette di servizi, anch'esse Società di capitali SRL. Insomma è una piramide, una piramide di costi e di.....bilanci, e non solo, c'è da considerare anche l'aspetto dell'organizzazione e della formazione professionale,
Infatti l'Agenzia delle Entrate richiede requisiti ben precisi per essere autorizzati ad operare e sottopone a severi controlli tutti gli uffici e gli operatori sono tenuti a corsi di formazione periodici, con test di giudizio finale.
Certo, lo Stato eroga dei rimborsi ai CAF nazionali, con un budget fisso da dividere tra tutti i CAF.
Appunto, paradossalmente più 730 si inviano meno compenso arriva al livello nazionale e questo si ripercuote sulla quota spettante alle società locali che svolgono in pratica il servizio.
Perciò, al contrario di quello che si pensa, questo lavoro non è certamente un affare, rispetto a quello che costa una società, tra spese di gestione, locazioni, utenze, attrezzature, per esempio i computer, tenendo presente che una delle voci maggiori è il personale.
Infatti per espressa direttiva dell'Agenzia delle Entrate tuti gli operatori dei CAF nazionali e delle società di servizi devono essere lavoratori dipendenti.
Ecco perchè i CAF si fanno pagare le dichiarazioni dei redditi e grazie a questo riescono anche se con fatica, a fornire altri servizi in forma gratuita.
Detto questo, torniamo all'esempio del reddito di cittadinanza. Lo Stato, con comodo, pagherà alle Sedi CAF nazionali 10 euro a pratica una parte dei quali sarà riconosciuta alle Sedi locali operative, facciamo conto il 70% tanto per dare una cifra. Prima di inviare una domanda di reddito di cittadinanza ogni operatore deve essere formato studiando il decreto, quindi deve dare consulenza preventiva al cittadino che lo richiede, per evitare che possa incorrere in sanzioni, deve materialmente compilare il modulo, stamparlo in doppia copia (sono 20 pagine) farlo firmare, archiviarlo in modo corretto secondo le norme sulla privacy, Tempo medio mezz'ora di costo del personale più quelli della stampa e della carta.
Francamente, 7 euro per ogni pratica vi sembrano una cifra congrua a coprire i costi?
Qualcuno di voi sarà un lavoratore autonomo, o avrà un'azienda con dipendenti e capirà meglio di altri di che cosa sto parlando.
Ecco, vi ho svelato il lato nascosto dei CAF, quello che nessuno dice. Spero che ora li vediate sotto un'altra luce. Uffici di gente seria e preparata che cercano di svolgere al meglio il loro lavoro. Vi garantisco che senza un po' di passione questo mestieraccio non si può fare.
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